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venerdì 16 giugno 2017

RAJA YOGA: LA VIA REGIA VERSO IL RISVEGLIO SPIRITUALE DELLO YOGI SWAMIJI



Il sogno di questo progetto nasce nel vagone di terza classe del treno indiano che da un lago generato da un fiore di loto nel deserto del Rajasthan, mi ha portato nel piccolo villaggio di Seerar, alle pendici dell’Himalaya, di cui si racconta che i suoi abitanti siano sacri agli dei Shiva e a Parvati per diritto di nascita. È proprio questo luogo che 70 anni fa ha dato i natali allo yogi Swamiji, ed è tra queste montagne che Swamiji ha camminato per più di 10 anni come un monaco errante con il solo supporto di Dio… ma io Swamiji l’ho incontrato quest’inverno a Pushkar (Rajasthan), nell’antico tempio sulle rive del lago sacro conosciuto come Pushkar Meditation Temple.
Con gli occhi sorridenti, la barba lunga e la saggezza benevola di chi ha i capelli bianchi, al PMT, istituto di formazione certificato Yoga Alliance, Swamiji incontra ogni giorno viaggiatori e pellegrini da tutto il mondo con l’obiettivo di restituire allo yoga il suo significato originario di disciplina spirituale, lavorando con tenacia ed umiltà per smantellare tutte le false credenze e i limiti auto-imposti che ci derivano da una concezione materialistica dell’esistenza di stampo tutto occidentale.

“Sappiamo tutti di essere Anima, ma quanti di noi ci credono veramente?” (Swamiji) 


Come tanti altri prima di me, in 20 anni di insegnamento e nel corso di incredibili viaggi tra Pushkar, Mumbay, New York, Berlino e Rishikesh, Swamiji mi ha accompagnato in un percorso fortemente trasformativo attraverso gli aspetti sottili dello yoga e della meditazione. È quindi da un’esperienza diretta e personale e dal desiderio di condividerne i benefici con tutti coloro che lo vorranno che è nato il progetto del workshop residenziale ‘Raja Yoga: la via regia verso il Risveglio Spirituale’.
Dal 3 al 9 agosto, in un luogo di pace tra le morbide colline marchigiane – La Ragola CountryHouse & Yoga Reatreat di Ostra, in Provincia di Ancona – Swamiji guiderà un ritiro residenziale di sei giorni dalle pratiche ‘esterne’ del Bahir Yoga sino ad arrivare alle pratiche ‘interiori’ del Samyama.
Tutto il percorso – articolato quotidianamente in due classi di yoga, una camminata meditativa in silenzio al risveglio, una classe di teoria attraverso gli 8 rami dello ‘Yoga Sutra’ di Patanjali e un Satsanga (canto di mantra sacri) al tramonto – è concepito affinché ogni partecipante torni alla quotidianità in possesso di una mappa del percorso spirituale, personalizzata in base alla propria singolare esperienza e al proprio irriducibile essere.
Il workshop, in lingua inglese con traduzione simultanea in italiano, è ospitato nelle attività dell’undicesima edizione del festival Nottenerawww.nottenera.it, che quest’anno si esprime sul tema della comunità.
“Spiritualità, yoga e meditazione sono decisamente linguaggi contemporanei in questo momento storico” – affermano gli organizzatori di Nottenera festival.
Continua Swamiji – “Le scritture indiane definiscono il concetto di comunità, samashthi, come un tutto complesso e aperto in opposizione al concetto di individualità, vyshti. Samashthi si basa sulla premessa che in quanto Anima siamo sostanzialmente un unico essere. Il ruolo dello yoga è proprio quello di aiutare a creare una comunità in cui l’identità di ogni membro sia costituita a partire dal sentire condiviso di essere una meravigliosa, divina unità”.


Per informazioni sul workshop contattare Valentina: valentina.fulvio@outlook.it (m. 329 6251643) e visitare http://www.nottenera.it/2017/workshop.php

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