Subscribe:
 
www.nottenera.it

Pages

lunedì 20 agosto 2012

21 agosto - Caffè Philo a Cura di Andrea Ferroni


Martedì 21 agosto - Ore 19
Giardini del Museo delle Arti Monastiche
Caffè Filosofico a cura di Andrea Ferroni

La Trasformazione

Il caffè filosofico è un momento di scambio e di dialogo cui tutti possono partecipare, ascoltando e/o esprimendo la loro opinione. L'intento è recuperare la dimensione comunitaria originaria della filosofia, facendola uscire dalle Università per incontrare la vita di tutti i giorni. Nottenera affida ormai da anni a questa pratica uno dei momenti di confronto e approfondimento più importanti attorno al tema scelto. La comunità effimera che si riunirà attorno a questa esperienza si incontrerà questa volta all'aperto, nel giardino delle Arti Monastiche.

L'ingresso è libero ma la disponibilità di posti è limitata.
Si consiglia la prenotazione

Il confronto e gli approfondimenti troveranno posto anche all'interno della lunga notte festival del 25 agosto. Nasce per questo la Piazza delle trasformazioni che ospiterà interventi speciali e un World Cafè.

Cos'è il CAFFE' FILOSOFICO?
Inventato quasi per caso da Marc Sautet nel 1992, il caffè filosofico è una pratica filosofica improntata sull'esperienza maieutica. Sul tema, quindi, ogni partecipante può contribuire liberamente, regalando un frammento di verità. I Cafè Philo, di fatto, consistono in pubbliche discussioni su argomenti vari, aperte alla partecipazione di chiunque sia interessato, senza alcuna limitazione, e guidate da un filosofo che ha il compito di facilitare uno scambio di idee democratico, evitando, in genere, interventi diretti o l'espressione delle sue opinioni. Non si tratta insomma di una conferenza ma di un libero dibattito tra i partecipanti. Per esprimere la cosa in una breve formula: in questi dibattiti non si parla di filosofia, bensì si fa filosofia insieme.

sabato 18 agosto 2012

18/19 agosto TU_TWO ANTEPRIMA_Lazzaretto


Lazzaretto di Ancona Sabato 18 e domenica 19 agosto

Ingresso gratuito
Dalle h 21,30

TU_TWO due alla fine del mondo
di e con: Michele Baronio e Tamara Bartolini
In collaborazione con Sconcerti2012
6 ingressi in auto ogni 20 minuti Durata 7/8 minuti

Siamo due il contrario di uno e della sua solitudine sufficiente. - E. De Luca
TU_TWO è un viaggio della mente, buco da cui guardare Due sospesi alla fine o all'inizio di un viaggio, risucchiati dal mondo di fuori, chiusi dentro un paesaggio sonoro che pesa come un'eredità e vomita la storia. Lo sguardo reintroduce la vita e rende - chi è guardato e chi guarda - compatibile, simile, umano. Nella brevità del suo accadere è un privilegio d'intimità a dispetto del gelo di relazioni disumane. Così vicini così lontani i Due sono incapaci di guardarsi, toccarsi, amarsi. L'intimità cambierà il ritratto con un gesto di spontaneità inattesa, basterà un attimo per riconoscersi e partire e la macchina diventerà un palco, i Due un duo, pronti per il concerto, per il gioco del teatro, per condividere cataste di desideri e tenere vivo il fuoco del nostro stare al mondo. TU_TWO chiede di pensarsi uno nel due senza la fusione mortifera, chiede allo spettatore e a chi lo sta scrivendo con il proprio corpo, carne, ossa, sangue, di seguire le vene, il fuori che entra dentro, sentirlo premere nei polsi e spingerlo da qualche parte per operare io, tu, noi - due - una trasmutazione alchemica di elementi costitutivi, di rabbia in amore. E ci sei Tu. E Tu. E anche Tu. E ci si guarda finalmente e si allenta la tensione, i muscoli intravisti da dietro, il collo, la nuca, si accende la luce per ridere, giocare. Perché TU_TWO è riso e amore che ci contrae come muscolo unico in un corpo molto più esteso di quello che ci portiamo in giro.
Prenotazione obbligatoriaT.071 203045 M.342 0732267Email: ancona@arci.it

Recensioni 2011-2012 Da RUMOR(S)CENA – Roberto Rinaldi “Il premio Nico Garrone a Nico, Corvo, Fracabandera e César Brie”:
“(…) La giornata si è conclusa con la perfomance di e con Michele Baronio e Tamara Bartolini, “Tu-Two” (soundscape Renato Ciunfrini) frammento di “La Caduta”, un progetto itinerante e modulare, uno spettacolo che si trasforma, in un laboratorio e un ciclo di interviste definite “biografia della caduta”. Si viene introdotti in un’auto, dove gli interni sono celati da scuri per evitare di osservare dall’esterno ciò che accade dentro. Pochi per volta ci si siede sui sedili dietro e nel bagagliaio. Non parti, almeno per nessuna destinazione stradale. E’ un viaggio della mente. Solo voci, rumori, davanti due teste di donna e uomo, in apparente silenzio, rotto da un pianto sommesso della donna. Sembrano non accorgersi della presenza di estranei, come se fosse infranto un momento d’intimità. Voci umane, suoni e musiche registrate, spezzano questo strano incantesimo. Riconosci la voce di Pier Paolo Pasolini, quella di Totò. Senti delle grida, qualcuno che sgrida, è tutto un fervore che ti arriva da lontano. Voci confuse alla rinfusa. Ti sembra di guardare dal buco della serratura, di carpire emozioni private, ma che si trasforma da un dialogo iniziale basato solo sul rapporto emozionale tra performer e ospite (a bordo), in un’estemporanea esibizione canora e musicale. Dalla tristezza iniziale si passa a un’euforica allegria. Vivi intensamente per pochi minuti una sequela di sentimenti, brividi, reazioni, sensazioni, e ti sembra di esserci caduto dentro per caso, tuo malgrado. Non puoi reagire e provi una strana sensazione di qualcosa che non accade, o meglio, che sia già accaduto, e tu sei solo un pretesto per farti dire che nulla cambia, tutto cambia.”

Da La Gazzetta di Parma – Valeria Ottolenghi: “Musica e teatro la ricerca abita qui”

“…Divertente ma non solo Tu_Two, diverse le repliche, sono sette minuti per un piccolo gruppo di spettatori dentro un pulmino oscurato, con pianti e baci, mentre la radio, voci a tratti confuse, stimola una riflessione sull’eredità culturale di Pasolini.”

Da Arena del Sole blog di Giorgio Sebastiano Brizio
“...Radicondoli-Arte ritorna ai "presupposti" di contrasto tra vita reale e sua rappresentazione,fortemente voluti dal compianto Nico Garrone durante gli anni di Sua direzione. "Si fa sì" è il logo concreto di questa volontà. E due lavori presentati sembrano racchiudere l'evidenza di questo contrasto. La cacofonia radiofonica di epiteti,irose bestemmie,invettive scambiate tra i protagonisti illustri, possono essere contra-state solamente con l'unico espediente oppositivo degli attoniti astanti: un bacio, dapprima casto e poi vieppiu' liberatorio,alla Marcuse, osservato nei pulmino dei performers Michele Baronio e Tamara Bartolini in "Tu-Two".

Da Teatro e Critica di Sergio Lo Gatto: “Diario nel diario di Teatri di vetro – La Diocesi”
“…Davanti alla porta del teatro sta parcheggiata una monovolume blu, vetri coperti da tapparelle spesse. È la macchina di Tamara Bartolini e Michele Baronio, è il loro luogo di esplosione performativa che come titolo, da programma, ha Tu_Two. Si parla di te, ma si parla di due persone, tanto che sembra quasi di sentire, in un sottofondo flebile, la voce di Rimbaud che dice «io è un altro». Controlliamo la lista, siamo i prossimi; entriamo in sei in quello spazio buio: tre sul sedile di dietro, tre nel bagagliaio che ospita una panca di legno. Al volante e sul sedile del passeggero siedono i due performer. Stipati come dentro una scatola di sardine, non c’è tempo di sudare, grazie alla brevità dell’azione, ma molto di più alla sua immediatezza. Dall’autoradio distinguiamo le parole di Pasolini, coperte poi dal crepitare della modulazione che cambia. Alla luce fioca di una fascia di led bianchi incastrata tra i due schienali anteriori si sussegue una carrellata di “immagini radiofoniche”, un delirio orizzontale che attraversa l’immaginario denso di un’insofferenza nazionale. I due se ne rimangono distanti, mento sul petto, tra loro quel bagliore crea una distanza astrale. Potremmo essere barricati in un’auto che sta attraversando l’apocalisse. Come fossimo un magro manipolo di sopravvissuti ora arresi, dopo un vano tentativo di sfuggire al disastro. Abbiamo guidato fin dove potevamo. Poi la benzina è finita, finite le provviste. Ce ne restiamo in silenzio. Poi i due ci guardano finalmente negli occhi; si scambiano un bacio appassionato e un po’ violento; ci consegnano lumi a led con cui movimenteremo l’inquadratura, mentre loro tirano fuori microfoni e chitarra, indossano sgargianti occhiali da sole e con una gioia disperata che è solo di ultimi momenti cantano una canzone d’amore. Usciamo con la sensazione di un’amara e mezza salvezza e ci troviamo d’accordo che sono queste le situazioni in cui TdV si è specializzato, sono queste le portate più prelibate, momenti di spettacolo istantaneo che rubano la scena alla realtà.

Commenti
“Una biografia dell’Italia in otto minuti” - Attilio Scarpellini“Tu_Two Bartolini&Baronio un bacio appassionato in Kangoo come rossetto&cioccolato a scacciar paure&deliri dei cruenti anni 70” - Simone Pacini – Fattiditeatro on twitter

“Una delle cose più piacevoli che ho visto e che rivedrei cento volte!” - Emilio Nigro
Tamara Bartolini/Michele BaronioTamara Bartolini, attrice, autrice e regista, dopo gli studi al Centro Internazionale La Cometa incontra in master class e spettacoli diversi registi della scena contemporanea, vince diversi premi e si occupa di formazione teatrale. Lavora al progetto “Centro di formazione teatrale Rialto” con gli artisti L.Calamaro, L.F.Natoli, F.Santoro, Tony Clifton Circus. Dal 2000 al 2010 lavora nel Triangolo Scaleno di R.Nicolai dove incontra Michele Baronio attore storico della compagnia ma anche musicista e direttore tecnico. Dal 2008 a partire dal loro progetto “La Caduta” realizzato con musicisti videomaker e fotografi nasce un sodalizio artistico che li vede insieme in tutte le successive creazioni: TU_TWO, PASSI (finalista al premio Dante Cappelletti Tuttoteatro.com 2011), Carmen che non vede l’ora con L.Galeazzi, Compagna Luna dai libri di B.Balzerani, Notturno Pasolini e diversi reading-concerti, in collaborazione con case editrici come DeriveApprodi e scrittori come E.De Luca, Wu Ming, T.D’Amico, concepiti come azioni di resistenza e allenamento alla memoria. Nelle creazioni c’è una forte esposizione personale, la biografia personale e collettiva come punto di partenza, mappa per esplorare e la musica come azione drammaturgica. C’è la ricerca di un teatro che sia luogo di scambio, metafora di una singolarità che si fa plurale, ricerca di una umanità condivisa.

Nottenera si interroga su temi sensibili come ecologia e ambiente


Uno storico dell'arte e studioso del paesaggio, una compositrice, un video-artista, riflettono insieme, ognuno attraverso le proprie competenze, sul paesaggio italiano, la sua bellezza e la sua storia, ma soprattutto il rischio di degrado irreversibile.

Tra gli interessanti progetti speciali che saranno presentati a Nottenera 2012, attesa il 25 agosto a Serra De' Conti (Marche – AN), c'è “Fuga dalla bellezza: la metamorfosi del paesaggio”, conferenza spettacolo commissionata e prodotta da Nottenera stessa, fin dagli esordi attenta a temi sensibili come ecologia e ambiente in senso lato. Il lavoro accoglie perfettamente il tema conduttore di questa VI edizione: la trasformazione. L'appuntamento è al Belvedere alle 21 e a mezzanotte (00.00). Per le modalità di partecipazione agli spettacoli (talloncino, prenotazione, ecc) è necessario e raccomandabile informarsi bene al Punto Info. Ingresso Unico a Nottenera: 5 euro. Ingresso Gratuito fino a 14 anni. Un servizio di Bus Navetta sarà attivo per tutta la serata collegando il centro storico dai principali punti di confluenza a Serra de' Conti. INFO: www.nottenera.it; 334.9278804

“Fuga dalla bellezza: la metamorfosi del paesaggio” propone un momento di riflessione importante e lo trasmette in maniera originale, attraverso una conferenza-spettacolo, una drammaturgia inedita che unisce parole, musica, immagini scritte appositamente. La voce narrante di Valter Curzi, docente alla Sapienza, studioso del paesaggio e storico dell'arte anche autore dei testi, racconta la metamorfosi del paesaggio italiano dal Settecento all'età contemporanea, a partire cioè dal secolo in cui l'Italia era meta privilegiata di turismo d'élite proprio grazie al suo straordinario patrimonio artistico e monumentale, alle invidiabili bellezze naturalistiche. Alle parole, si intrecciano le immagini elaborate live dal video-artista Matteo Giacchella tra paesaggi marchigiani al crepuscolo e le musiche composte e dirette da Francesca Ferri, eseguite dal vivo da un trio d'archi (Marzia Ricciardi al violino, Sara Tiburzi alla viola, Fabiola Pereira Martinez al violoncello) con l'intervento cantato di Xavier Rebut.

Ancora oggi, paesaggio e beni culturali costituiscono un'eredità e una risorsa preziose, che ogni cittadino ha il dovere di tutelare, facendo leva su spinte materiali, civili, culturali, ma anche affettive e poetiche. Una responsabilità sancita anche dall'articolo 9 della Costituzione e oggi quanto mai urgente e attuale. Già nel secondo dopoguerra, il tema del territorio era al centro delle riflessioni e pochi mesi prima della sua morte, un intellettuale come Pasolini denunciava apertamente la distruzione dell'“Italia provinciale, rustica, paleoindustriale”, rivendicando l'importanza non solo delle grandi opere d'arte, ma anche di “una stradina da niente, così umile”, in parallelo con la difesa della cosiddetta grande poesia e di quella popolare. Oggi la riflessione si può estendere anche ai cosiddetti lavoratori dell'immateriale, che forniscono preziosi contributi culturali di interesse pubblico. Questo lavoro invita a tornare a sviluppare il senso di un'intelligenza affettiva rispetto ai luoghi, ai saperi tradizionali e alle loro presenze umane. I saperi tradizionali non sono sempre esatti, spesso hanno commesso errori. Ma bisogna, urgentemente, continuare a interrogarli.

Tra gli altri progetti speciali che saranno presentati a Nottenera ci sono “Apriti notte!”, sinfonia di parole di una poetessa come Mariangela Gualtieri, gli stimoli di “Come un campo incolto”, importante tappa-pilota della Piccola Scuola Nomade a cura di Leonardo Delogu /Strasse o anche di “In luogo di”, esperienza di teatro sensazione codificata dal regista catalano Vargas. La Nottenera del 25 agosto avanzerà tra arti sceniche, musica, arti visive, arti circensi, prime regionali, anteprime nazionali, spazio ai giovani talenti del territorio e lavori site specific.

lunedì 6 agosto 2012

TORNANO i 15FEBBRAIO con STILL LIVE


Tornano dopo il grande interesse suscitato lo scorso anno, i 15febbraio in collaborazione con Claudia Hamm, per presentare il secondo capitolo della loro ricerca attorno ai temi della precarietà e della relazione che ogni singolo individuo instaura o cerca di instaurare con la società nella quale è immerso. Questa volta con STILL LIVE il numero degli spettatori non sarà più esiguo come lo scorso anno...li accoglierà un luogo all'aperto...

A proposito della loro ricerca raccontano:

"Tutti e due i progetti, Servizio di pulizia o Corpo sociale e Still live, sono nati dal bisogno di trovare una forma più personale che un testo già scritto con una trama coerente e chiusa. Ciò che viene rappresentato dai due attori è un tentativo permanente di reagire alla nostra realtà: quella che ci circonda fuori dal teatro e quella vissuta durante uno spettacolo.

La sfida a livello di regia era di unire la spontaneità dell’improvvisazione, con la densità di un testo di qualità letteraria, usando l’improvvisazione per poter reagire alle realtà trovate sul posto; l’obiettivo è quello di non parlare soltanto di temi (come l'immobilità nel presente e le proiezioni continue verso lo ieri o il domani, la relazione ambivalente col lavoro, le prevenzioni a volte assurde contro il futuro insicuro, le varie forme di rassegnazione rispetto al fatto che la felicità non si ottiene che a piccole fette), ma di trovare una forma teatrale che sia già in sé metaforica. In Servizio di pulizia ciò è accaduto nel lavoro concreto sullo spazio e il fatto che si tratti di “uno spettacolo take away”. A livello d’interpretazione questo significa avere un'altra responsabilità rispetto a quello che si dice. E’ un lavoro senza rete. Con l’uso di materiale personale le categorie di rappresentazione/presentazione, realtà/invenzione, verità/ finzione diventavano fluide.

La nostra definizione di un teatro contemporaneo si riferisce dunque non soltanto al testo ed al contenuto, ma anche ad una relazione diversa con lo spazio teatrale e lo spettatore. Vogliamo comprendere i nostri contemporanei senza riserva, vogliamo considerarli come persone con le quali si condivide realmente lo stesso spazio e lo stesso tempo (senza affermare un mondo fittizio sulla scena e senza utilizzare lo spazio non-teatrale come semplice decorazione “un po’ diversa”). In questo senso, la messa in scena integra sempre elementi del luogo reale della rappresentazione, lo spazio teatrale e gli oggetti presenti sul posto e cerca così di interrogare in un modo leggero, le aspettative che ci si porta a teatro.

Il fatto che questi spettacoli si costruiscano a partire da improvvisazioni, implica che si possa reagire a persone e fatti specifici del luogo di rappresentazione.

Claudia Hamm e 15febbraio

giovedì 2 agosto 2012

COME UN CAMPO INCOLTO_Terza Tappa Piccola Scuola Nomade a Serra de' Conti


"Cominciare da capo
Cominciare dal nostro modo di abitare
Cominciare dalla nostra prima casa: il corpo
Cominciare dalla definizione di spazio e di tempo
Cominciare dal definire lo spazio della relazione
Cominciare dal guardare l’altro senza giudizio
Cominciare dal sentire, dall’ascolto
Cominciare dal percepire se stessi come parte di un tutto più grande
Cominciare dal conflitto che avvertiamo con l’ordine stabilito
Cominciare ad essere quel conflitto
Cominciare ad essere l’esperienza che viviamo
Cominciare ad essere il pensiero che consegue dall’esperienza
Cominciare a prenderci la responsabilità della libertà che abbiamo
Cominciare facendo una nuova casa
Facendo una tenda
Dormendo per terra si sta più vicino alle energie primordiali
Dormendo all’aperto si sta più vicini alla vita
Cominciare facendo bella per me la tenda in cui vivo
E guardo con stupore come gli altri accanto a me fanno bella la loro casa
..."

COME UN CAMPO INCOLTO è un esperimento. E’ la punta più complessa in termini organizzativi e di impegno del progetto di ricerca Camminare nella frana, ed anche la più entusiasmante. Si tratta di un campo di 10 giorni in cui i partecipanti collaboreranno alla costruzione di un accampamento dove il gruppo vivrà, preparerà il cibo, dormirà e porterà avanti la materia di studio. Il centro tematico del seminario sarà la trasformazione, la possibilità di modificare il paesaggio, lo spazio,e di trasfigurare noi stessi a fronte della relazione con l’altro e con l’ambiente. Lavoreremo a renderci flessibili, permeabili, in movimento. Il lavoro avrà una parte di studio in sala dove affronteremo il sistema muscolare e il sistema fasciale e questioni compositive legate alla relazione, alla scrittura in due o tre, al lavoro in gruppo. Il laboratorio si arricchirà della partecipazione di alcuni ospiti. La terra e il fuoco saranno gli elementi guida di questa tappa. L’ultimo giorno è prevista un apertura al pubblico del laboratorio all’interno dell’accampamento.

Ospiti:
Emiliano Austeri (artista e scenografo)
Vincenzo Schino e Marta Bichisao (gruppo di ricerca teatrale Opera)
Mariangela Gualtieri (poetessa e drammaturga)

Il costo del seminario è di 220 €
Indicazioni tecniche su cosa portarsi verranno fornite al momento dell’iscrizione.

Per iscriversi è necessario mandare una mail con:
- 2 foto
- Curriculum vitae
- Lettera motivazionale

a camminarenellafrana@gmail.com con oggetto: piccola scuola nomade - COME UN CAMPO INCOLTO

PER MAGGIORI INFO
WWW.CASASTRASSE.ORG
WWW.NOTTENERA.IT